lombalgia

Lo chiamiamo colpo della strega perché il dolore è lancinante e arriva all’improvviso proprio come un’antica maledizione. In effetti, la lombalgia è temuta proprio per questo: uno sforzo che non andava fatto, un colpo di freddo o un movimento poco calibrato e tac!, eccoci bloccati nella posizione in cui abbiamo avvertito il dolore.

Andando nel dettaglio, la lombalgia si verifica quando le terminazioni nervose vicine alle giunzioni vertebrali lombari vengono irritate dal movimento improvviso, determinando in questo modo una forte contrattura dei muscoli paravertebrali. Ecco quindi il blocco e il dolore, che qualcuno paragona pure a una bastonata. Metafora per metafora, dalla bastonata al bastone il passo è breve: subito dopo il colpo, come dicevamo ci si trova a camminare piegati in avanti proprio come un anziano che si appoggia al suo fidato bastone da passeggio.

Ma è proprio questo che va evitato, se ti piglia il colpo della strega: camminare, e più in generale rimetterti in piedi subito dopo il blocco. L’ideale, al contrario, è osservare un po’ di riposo, meglio ancora se sdraiati, per le 48 ore successive  allo shock. Riposo che è fondamentale ma non va protratto troppo a lungo: diversamente, il rischio è che la muscolatura faccia fatica a riprendere il tono ideale.

Nelle 48 ore di stasi si può ricorrere, se necessario ed esclusivamente su prescrizione medica, a farmaci antidolorifici e miorilassanti, in grado cioè di agire sulla muscolatura e di ridurne il tono, cosa che avviene di solito nel giro di qualche giorno. Se il dolore persiste, o se il tuo lavoro ti costringe a posizioni innaturali – ad esempio, se lavori molte ore da seduto – è il caso di fare qualche accertamento circa lo stato di usura delle faccette articolari vertebrali lombo-sacrali.

In generale, il consiglio che possiamo darti per evitare il colpo della strega o altre patologie più gravi (discopatie, ernie, artrosi, ecc.) è – come sempre – quello di fare molta attenzione al tuo stile di vita. Al di là del lavoro, una vita sedentaria non può che portare a rendere più fragile la tua schiena. Ma non solo: altri fattori scatenanti per la lombalgia sono ad esempio un eccessivo uso di tacchi molto alti e in generale di calzature poco comode, nonché la poca idratazione. Per stare ancora più sicuro, infine, ti suggeriamo di imparare a distribuire bene i pesi quando sei alle prese con le buste della spesa, per fare un esempio.

Per chiudere, facciamo un passo indietro a quel dolore lancinante che ti lascia piegato in due con cui abbiamo aperto. Se te lo stai chiedendo, la risposta è sì, ovviamente: la fisioterapia può fare la sua parte per risolvere il problema. Come? Sia con la Tecar Terapia (di cui ti abbiamo parlato anche a proposito di fisioestetica) che con tecniche manuali (manipolazione, massoterapia e trigger point). In ogni caso, l’obiettivo del fisioterapista è cercare di restituire ai muscoli la loro elasticità naturale e rinforzare la stabilità muscolare della colonna vertebrale.

In caso di recidiva, o se il “colpo” non è stato casuale ma è da associare a una cattiva postura, il fisioterapista può aiutarti a impostare un programma riabilitativo adeguato che possa funzionare anche come prevenzione contro le future “maledizioni”. Per saperne di più, non esitare a contattarci.

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